Da tempo si segnala ormai un consistente aumento di cittadini stranieri residenti nel territorio riminese, il fenomeno ha cominciato a manifestarsi già dagli anni '80, e negli ultimi anni ha assunto una dinamica considerevole, basti pensare che nel 1998 erano 3.332 gli stranieri iscritti in anagrafe, al 31 dicembre 2007 rappresentano l'8% della popolazione, sono 11.281 regolarmente registrati e residenti, di questi sono in lieve maggioranza le donne, 5.761 contro 5.520 uomini.

Tuttavia, è ipotizzabile che il fenomeno sia sottostimato a causa degli stranieri che non hanno i presupposti per la loro registrazione nel Comune. Infatti se da un lato i dati anagrafici testimoniano efficacemente il processo di forte espansione degli stranieri stabilmente residenti nella città, dall'altro, potrebbero offrire un'immagine parziale del fenomeno, che invece, si stima possa coinvolgere altre persone che ancora non risultano regolarmente iscritti.

Gli stranieri sono stati classificati all'interno di sei grandi aree geografiche di appartenenza: la Comunità Europea, altri paesi europei, Africa, Asia, Oceania e America.

Andando più in dettaglio e soffermandoci sulla struttura per età emerge che il 38% appartiene a quella compresa tra i 25 e i 39 anni, gli individui che pesano maggiormente su queste fasce di età sono quelli che hanno tra i 30 e i 34 anni per le femmine e dai 35 ai 39 per i maschi. Si tratta ovviamente di una integrazione straniera giovanile, che conferma un valore consistente di individui in età attiva, cioè che entrano a far parte del mondo del lavoro e osservando il grafico della piramide dell'età degli stranieri, gli istogrammi che rappresentano gli ultrasessantacinquenni sono in misura molto esigua; ¼ degli stranieri residenti ha un'età compresa tra i 30 e i 40 anni.

Per quanto riguarda lo stato civile degli stranieri, circa il 50% di loro è celibe e/o nubile.
Le comunità più numerose sono quelle appartenenti ai paesi dell'est: gli albanesi, i romeni, gli ucraini e i cinesi.

I segnali positivi sul fronte della natalità e della mortalità vanno interpretati unitamente ai flussi migratori, di questi fenomeni si può senz'altro sostenere che rappresentano la componente più dinamica e in evoluzione nell'ultimo ventennio a Rimini, a fronte di un saldo naturale che ogni anno risulta negativo, anche se come già detto, negli ultimi cinque anni in misura molto contenuta, le persone in gran parte giovani che immigrano nella nostra città contribuiscono in parte a mantenere più "frenato" il grado di invecchiamento della popolazione.

Le località dell'entroterra romagnola rappresentano le mete più frequenti di coloro che emigrano da Rimini, nel 2007 circa 1.183 persone si sono stabilite soprattutto a: Santarcangelo, Verucchio, Riccione, Bellaria e Coriano, e dalle medesime località la quota degli immigrati è pari a 673 unità con un saldo negativo di 510.
Gli ingressi e le uscite da e per altre regioni italiane, numericamente non si discostano tantissimo tra loro, le regioni italiane (diverse dall'Emilia-Romagna) più interessate e da cui entrano persone sono la Puglia e la Campania per il 21%, mentre il 67,4% di coloro che emigrano rimangono all'interno della Regione.

Nel complesso, nel 2007 sono immigrate nel nostro comune 3.790 persone, circa il 30% proviene dall'estero, mentre ne sono emigrate 2.808, il tasso di immigrazione è pari a 27,37 contro un tasso d'emigrazione di 20,27 (ogni 1.000 residenti).

A Rimini da parecchi anni il saldo migratorio (differenza tra immigrati ed emigrati) risulta abbondantemente positivo, nel 2007 ha sfiorato le 1.000 unità di differenza e l'anno precedente il doppio (a parte i periodi in concomitanza con i censimenti e alle operazioni di confronto con l'anagrafe). Questo è un aspetto positivo del nostro territorio che è considerato, da molte persone che immigrano, come polo di attrazione per le opportunità lavorative, anche se spesso è solo per periodi stagionali o limitati durante l'anno, proprio per le peculiarità turistiche della nostra città.