Nel 2005 si sono verificati 2.304 incidenti che hanno provocato 2.172
feriti e 19 morti. Si apprezza immediatamente il miglioramento registrato
nei valori fondamentali che caratterizzano il fenomeno. Nello specifico
possiamo affermare che in quanto a numero totale di incidenti la
riduzione rispetto all'anno precedente è stata di 284 eventi, pari
al 10,4%; positive valutazioni anche sul conteggio dei feriti che sono
stati 274 in meno, e dei deceduti che si attestano sui valori degli anni
precedenti e che tuttavia sono stati 4 in meno rispetto al 2004.
Nel 2005 diciotto vittime erano utenti deboli: quattro pedoni, quattro
ciclomotoristi, cinque motociclisti e quattro ciclisti, che confermano
ulteriormente l'importanza di proseguire nella messa in sicurezza delle
strade, predisponendo percorsi protetti almeno per ciclisti e pedoni.
Per le moto solo una adeguata educazione stradale e sensibilizzazione si
ritiene possano limitare i danni in quanto, come già evidenziato
da tempo, si tratta di mezzi alternativi sempre più utilizzati.
Riguardo agli eventi mortali si riscontra in genere una casualità
nelle variabili che riguardano spazio e tempo, ma sembra tuttavia che le
categorie di utenti deboli non abbiano potuto trarre vantaggio dai
correttivi al traffico apportati di recente, al pari degli automobilisti.
Analogamente al 2004 anche nel l periodo estivo del 2005 si è
avuta la più alta incidentalità (quasi il 35% dell'anno)
mentre il venerdì è risultato il giorno a più
alta concentrazione di sinistri. Quanto agli orari, si riafferma che
le ore di fine pomeriggio sono le peggiori in quanto coincidono
generalmente con la fine del turno di lavoro che condiziona
negativamente la guida a causa della stanchezza psico-fisica che
normalmente sopravviene. Oltretutto nelle ore serali il traffico aumenta
rispetto al mezzogiorno in quanto ormai una buona parte di lavoratori
pranzano fuori casa; al mattino è risaputo che i riflessi
individuali risentano di una maggior freschezza mentale e fisica.
A conferma di ciò, a parità di flussi di traffico,
l'incidentalità si attesta infatti ad un livello inferiore alle
ore 8 (con 108 incidenti) rispetto alle ore 18 (con 176 incidenti).
È importante considerare che l'indice di lesività in
relazione agli orari, che rappresenta un parametro finalizzato a
valutare la consistenza dei danni fisici riportati, mostra dei picchi
intorno alle 22 e all'una di notte mentre alle 5 di mattina si registra
il suo livello più basso.
In quanto a condizioni meteo si consolida la tesi che a Rimini non
rappresentino una insidia, a differenza di zone in cui nebbia e ghiaccio
costituiscono una minaccia per buona parte dell'anno, tant'è
vero che oltre al 70% dei sinistri a Rimini avviene in condizioni di
tempo buono.
Al pari dell'indice di lesività un altro parametro importante
è l'incidentalità per Km che ci permette di misurare
la "densità" di sinistri che avvengono in ciascuna strada e mette
in risalto alcune particolarità che sfuggono ad una analisi
basata esclusivamente sulla localizzazione.
Infatti, se è ormai assodato che la Statale 16 sia la strada in
cui si verificano più incidenti, è altrettanto vero che
tale arteria attraversa tutto il territorio comunale e si sviluppa per
una lunghezza superiore a tutte le altre strade, tanto che il rapporto
tra i due valori non la fa apparire tra le peggiori.
A tal proposito l'indice Kilometrico più elevato, considerando
le aree di circolazione in cui si sono verificati almeno 10 incidenti,
tocca quest'anno al Viale Della Repubblica, seguito nell'ordine
da: Lungomare Murri, Via Flaminia Conca, Viale Tripoli, Via Euterpe,
Circonvallazione Occidentale e Viale Vespucci. Sono 26 complessivamente
le strade che presentano un dato superiore a 10 incidenti/Km, di queste 9
sono urbane, e si sviluppano completamente nelle zone a mare della linea
ferroviaria AN-RA.
Lungo la S.S. 16, sulla quale si stanno predisponendo interventi
finalizzati ad eliminarne i punti critici, rimane la più
incidentata in assoluto durante tutto l'anno, con una punta estiva
decisamente alta che vede 73 sinistri nei rettilinei ed 8 negli incroci,
e un minimo invernale di 24 nei rettilinei e 14 negli incroci.
In tema di rotatorie, nonostante opinioni a volte non concordi, si
può senz'altro confermare la loro efficacia nel limitare i danni
più gravi tipici delle dinamiche incidentali degli incroci a raso.
Possiamo in definitiva affermare che nonostante l'aumento del traffico
veicolare dovuto sia al lievitare dei residenti che al traffico di
passaggio, a Rimini si è ottenuta una sensibile riduzione del
numero di incidenti e quindi anche se il beneficio non è
così immediatamente apprezzabile, sarà senza dubbio
più avvertibile nel lungo termine. Il raggiungimento di un risultato
già così importante impone comunque il massimo livello di
attenzione sugli incidenti stradali, pertanto resta compito fondamentale
dell'Ufficio di Statistica proseguire nel monitoraggio del fenomeno e
nella pubblicazione dei dati che testimoniano, in positivo o in negativo,
l'efficacia degli interventi effettuati sulla viabilità cittadina.
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