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La nostra realtà locale deve tenere conto della relazione esistente tra
incidentalità/mortalità e stagionalità soprattutto in rapporto alla fluttuante
densità di traffico che si verifica durante i mesi estivi. Tuttavia è difficile
ponderare tali variabili in quanto fiere, congressi e festività varie portano
sulla nostra riviera una presenza turistica ormai consolidata anche al di fuori
dei mesi tradizionali. Quella riminese è una realtà particolare che non consente
confronti con altre città regionali di pari dimensioni poiché non sono connotate
significativamente dalla presenza turistica. Questa è una delle ragioni per cui
sia Rimini che Ravenna vengono generalmente escluse dalla comparazione con altre
località dell'Emilia Romagna poiché come detto, i flussi turistici non consentono
omogenei rapporti tra popolazione residente (e quindi parco veicoli circolante) e
l'entità dei sinistri.
Il 36% degli incidenti si verifica proprio durante i tre mesi estivi ed è la
statale 16 la strada costantemente peggiore in ordine a pericolosità, seguita
sempre dalla via Marecchiese. Poi nella stessa graduatoria seguono alternativamente
altre aree di circolazione che a seconda dei vari periodi dell'anno sono
attraversate da un flusso più o meno intenso di traffico. Il venerdì è comunque
sempre la giornata della settimana più a richio durante tutto l'arco dell'anno;
a titolo esplicativo sono state predisposte delle tavole tematiche per le quattro
stagioni in cui si può direttamente desumere le aree e gli incroci che hanno
subito il maggior numero di sinistri nei diversi periodi dell'anno.
Di particolare importanza è anche la distribuzione di sinistri durante le ore
della giornata che vede un picco tra le 17 e le 19, orario che coincide
generalmente con la fine della giornata lavorativa. Il grafico relativo
sottolinea il forte calo di frequenza che avviene dalle ore 24 alle 6 del
mattino; tra le ore 7 e le ore 23 avviene infatti l'87% degli incidenti contro
il 13% delle ore notturne sino all'alba. Tuttavia è proprio durante la notte e
nella prima parte della mattina che si registra il più elevato indice di
mortalità, (16 morti rapportato a 1.000 incidenti), mentre per il resto della
giornata tale valore scende a 5; in conclusione gli incidenti che si verificano
di notte sono numericamente minori ma comportano più gravi conseguenze.
Le condizioni meteo non sembrano influire sulle cause poiché circa l'80% dei
sinistri avvengono in condizioni di tempo sereno e solo il 6% in condizioni meteo
segnatamente avverse. Paradossalmente le giornate limpide e soleggiate inducono
ad una guida meno prudente specie in relazione alla velocità, mentre in presenza
di condizioni climatiche sfavorevoli, la condotta di guida è senz'altro più
prudente anche se non garantisce l'assenza di incidenti.
A questo proposito alcuni studi hanno dimostrato che mediante interventi che
modificano l'assetto geometrico della strada si è ottenuta una maggiore sicurezza
e accessibilità agli utenti deboli (pedoni e ciclisti).
Tali accorgimenti che conferiscono alla strada una connotazione particolare
(pavimentazioni differenziate, modifiche alle traiettorie, creazione di piste
ciclo-pedonali, rotatorie, ecc) specie all'interno dei quartieri residenziali,
hanno lo scopo di rendere più sicure quelle strade che presentano un alto grado
di pericolosità per numero di incidenti e sono accorgimenti attualmente adottati
anche nel nostro comune.
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